XI Legislatura – Tornata del 15 maggio 1873
contro la forza dei principii, cercano almeno di renderne meno ampi i risultati.
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nostri stessi interessi non ci consigliano di perturbare, e molto meno rimutare violentemente o distruggere.
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corrispondono alle esigenze dei tempi ed al sentimento generale del paese. Ora, signori, se vi ha qualche cosa, alla quale l'opinione pubblica si dimostra meno
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falange di avelli più o meno illustri, e con voce così formidabile, da non doversi sospettare che neppure uno dei nostri più accaniti nemici, possa
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pagina più o meno esatta della storia ecclesiastica, alla quale si risponderebbe forse, con nuovi documenti e novelle ricerche, poichè, come tutti sanno
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esaurita; ed a me non rimane che combattere, se fia possibile, o per lo meno discutere, la obbiezioni principali che a quel provvedimento vennero mosse.
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Parecchi oratori han voluto tracciare codesta pagina di storia. Io, con meno erudizione e abilità minore, potrei opporne loro un'altra, in molte
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Intorno a ciò è del tutto inutile, o per lo meno assai poco opportuno, citar l'esempio di quei tempi, quando le corporazioni religiose, o non erano
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Del rimanente, per evitare appunto queste difficoltà pratiche di esecuzione, per fare che lo Stato avesse il meno possibile ad immischiarsi in questa
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, della città di Roma e delle sedi suburbicarie, meno quelli di patronato laicale, queste ragioni, dicevo, sono parecchie.
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simigliante sistema, che da una parte mancherebbe, o per lo meno mostrerebbe di mancare, ad una nostra legge precedente, e dall'altra non avrebbe che
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e se essi non bastano a provare che la nostra politica estera sia stata rispondente all'aspettazione del paese, o per lo meno nè fiacca, nè inerte.
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Io in verità non so quando il ministro Lanza abbia detto all'Italia d'inchinarsi innanzi al Vaticano. A meno che non si voglia ch'egli l'abbia detto
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ben volentieri avrei riferito, e testualmente, le di lui parole, affinchè non avvenisse che io, senza volerlo, fossi interprete meno che fedele delle
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confini della nostra competenza, quando avessimo voluto giudicare noi dell'importanza maggiore o minore, della necessità più o meno sentita di codesto
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meno di una applicazione dei principii che la informano. Non pensino quindi che quanto ad essi io creda possibile un accordo. È coi dissidenti di
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errava in diversi criteri, io osservai, che essendo un generale sempre meno di un vescovo, al quale si danno 6 mila lire, dovevasi sempre assegnargli
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Tanto meno si lasciò mai sperare l'abbandono e l'applicazione indistinta di tutto il patrimonio, depurato dagli oneri, al mantenimento perpetuo dei
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l'ammessione di personalità civile; insomma si trattò sempre di una pensione, od assegno pecuniario, più o meno largo in confronto di quello di cui
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Accademia della crusca
